Il Gioco è per sua natura e per suo statuto educante!
Attraverso il Gioco si impara a conoscere il mondo che ci circonda, sperimentiamo il valore delle regole, gestiamo le nostre emozioni, scopriamo nuovi percorsi di autonomia, sperimentiamo per tentativi ed errori le convinzioni sulle cose e sugli altri….di conseguenza impariamo a stare con gli altri.
E per i Bambini?
Per i bambini è l’asse, lo sfondo, l’ambiente in cui l’identità può consolidarsi.
L’attività ludica è qualcosa di spontaneo e automotivato, un mezzo attraverso il quale l’ambiente viene sperimentato e conosciuto, la realtà viene manipolata e trasformata così da rendere possibile la scoperta e la conoscenza di se stessi.
Il Gioco quindi è campo privilegiato di osservazione in quanto, per la sua spontaneità che lo contraddistingue, costituisce un contesto valido nel quale è possibile osservare vari e diversi stili individuali nonché peculiarità attinenti ad ogni singolo “giocatore” (sportivo): dall’educazione motoria con percorsi coordinativi all’allenamento coordinativo per uno o più gesti, anche complessi.
L’istruttore di sport per bambini – o educatore sportivo – deve , quindi, rivelarsi prezioso alleato per incrementare una più profonda conoscenza del fanciullo e orientare più efficacemente la sua azione educativo-didattica-performante, assicurando all’infanzia una piena soddisfazione dei suoi bisogni fondamentali.
Come dire che le “naturali” motivazioni alla comunicazione, socializzazione, far da sé e costruzione realizzino col gioco l’occasione vincente per espandere ed esaltare le loro virtuali potenzialità formative.
Inoltre il Gioco diventa l’antidoto vincente alle nuove povertà dell’infanzia (sedentarietà, modelli etico-morali e culturali “conformisti e riduttivi” e a volte violenti); non solo un passatempo, un momento di svago adatto soprattutto alla giovane età, bensì un momento privilegiato dell’educazione…per tutti.